giovedì 13 marzo 2008

INIZIATIVA ANNUALE/AMBIENTAZIONE

Iniziativa Annuale/Ambientazione

Il centro commerciale

- Il centro commerciale è il luogo che meglio di tutti descrive la logica dell’uomo del nostro tempo: andare alla continua ricerca di qualcosa, perché eternamente insoddisfatto, desiderare di possedere qualcosa di nuovo, perché sicuramente lo renderà più felice e appagato.
Fondamentalmente l’uomo di oggi è un essere che percepisce la sua incompiutezza, non come caratteristica della sua natura, ma come un male morboso dal quale deve curarsi ad ogni costo e questo non può che avvenire nel tentativo di acquisire tutto ciò che gli “manca”.
Ma questa mancanza è realmente una necessità, che si appaga mettendo mano al portafoglio oppure cela qualche altro bisogno?
- Oggi vige la logica di mettere tutto in vista, tutto deve essere esposto in vetrina: a partire dal corpo, da ciò che si possiede, dalla posizione che si ricopre, fino ad arrivare ai sentimenti e ai desideri, che spesso vengono esposti nelle vetrine dei talk-show e delle trasmissioni.
In questa “corsa” a comprare tutto ciò che ci manca però, non troviamo da nessuna parte alcuni “prodotti”, forse perché noi li cerchiamo pronti e imbustati, ma in realtà necessitano di una lavorazione da parte nostra.
- Il centro commerciale può essere anche il tipico luogo di ritrovo dei nostri ragazzi: allora per i più grandi sarà il punto di incontro del proprio gruppo di amici, per i più piccoli il luogo in cui andare con la mamma e il papà a fare compere.
I bambini e i ragazzi passano diverso tempo nei centri commerciali della propria città o se abitano lontani, li vedono come un fantastico “paese dei balocchi” in cui trascorrere la domenica (altro che Domenica giorno del Signore!) e in cui tutto si può sognare, tutto si può desiderare, tutto si può ottenere…
- Se si va al centro commerciale perché abbiamo bisogno di qualcosa, occorre girare e rigirare per trovare ciò che realmente si cerca. E in questo girovagare facilmente si viene attratti da altre cose che neppure pensavamo di incontrare, tanto che alla fine si può rischiare di perdere totalmente di vista l’obiettivo iniziale con il quale si è entrati.
- Perdere l’obiettivo per il quale siamo entrati, è un rischio in cui facilmente si può cadere, questo perché il centro commerciale è un luogo in cui si trova “di tutto e di più” e questo ci confonde.
Proprio questa abbondanza che ci circonda ci può confondere e se non abbiamo un’idea chiara di cosa abbiamo bisogno, di cosa desideriamo, rischiamo di “riempire il carrello vuoto” di cose, magari inutili, che rallentano il nostro cammino (di quante cose riempiamo a volte i vuoti della nostra esistenza!).
Nel cammino della sequela, così come nel centro commerciale, è necessario essere padroni di se stessi, conoscersi autenticamente per poter e saper scegliere. E’ la logica del discernimento che deve animare chi si mette in cammino come discepolo di Cristo; un discernimento che si opera sulle piccole e grandi scelte di vita, fatto di ascolto profondo della Parola, di relazione con Dio, di partecipazione alla sua vita e alla missione che ci affida. Come in un centro commerciale è necessario entrare con una lista della spesa per evitare di lasciarsi distogliere troppo da tutto ciò che si trova, così nella vita del discepolo la regola di vita lo aiuta ad operare costantemente il discernimento secondo il progetto e i desideri di Dio e non secondo la logica del mondo.
Anche in un luogo come il centro commerciale si po’ imparare a fare esercizio di essenzialità, puntando realmente a ciò che soddisfa in modo duraturo, si può imparare a valutare di cosa realmente si ha bisogno, si può scegliere il modo in cui essere felici.


Le 4 fasi

Prima fase
GUARDARSI DENTRO
Analizzare i propri bisogni: “fare pulizia di ciò che non serve”/ puntare all’Essenzialità.
Solo se il ragazzo ha chiaro di cosa ha bisogno è capace di rispondere alle “chiamate” del Signore mettendosi alla sua sequela.

Atteggiamento prevalente: PARTECIPAZIONE

Seconda fase
DISCERNIMENTO
Esercitare il desiderio della ricerca/non accontentarsi delle scelte più facili.
Il ragazzo cerca di leggersi dentro, di comprendere cosa lo appaga veramente e cosa no. Si tratta di un esercizio che richiede tempo e che non impara una volta per tutte, ma dura tutta una vita e chiede al ragazzo il coraggio di intraprendere anche vie tortuose, ma di cui vale la pena.
La vita di ognuno è minata continuamente da distrazioni, da momenti di stanchezza, che possono sviare dagli impegni presi, dagli obiettivi fissati; non per questo bisogna che il ragazzo veda le tentazioni con terrore, perché fanno parte della vita di ognuno, di fronte ad esse non si fugge, ma si conoscono e si sceglie di allontanarle.
In questa seconda fase il ragazzo può maturare la disponibilità alla conversione e la capacità di discernimento attraverso una propria regola di vita.

Atteggiamento prevalente: DISPONIBILITA’

Terza fase
METTERE LE GAMBE AI SOGNI
Orientare i propri desideri, oramai depurati, verso delle scelte concrete/mature.
Quando i desideri sono depurati da ciò che non è “vero e buono”, il ragazzo è pronto a trasformare quei sogni in realtà; una realtà che non è altro che il progetto di Dio sull’uomo che si realizza strada facendo, nel quale ciascun ragazzo è a pieno titolo responsabile e protagonista.
Questa fase potrebbe anche svolgersi fuori dall’ambientazione iniziale; il centro commerciale non ti basta, ti spinge ad andare fuori. Non è qui che trovi Colui che cerchi e che hai imparato a cercare e a desiderare.
I ragazzi potrebbero fare loro dei “mercatini” per le piazze per condividere con gli altri questa scoperta!

Atteggiamento prevalente: CONDIVISIONE

Quarta fase
FEDELTA’
Fare attenzione a non perdere di vista l’obiettivo iniziale, durante il cammino.
La strada della sequela a volta di rivela difficile e tortuosa e alcuni incroci pericolosi possono distoglierci dal nostro obiettivo, facendoci scegliere altri percorsi. E’ l’eterna fatica dell’essere fedeli. Se nel cammino formativo dell’anno i ragazzi hanno imparato a saper leggere e decifrare i propri desideri, a discernere tra loro quelli positivi, ad orientarli verso un centro (= ricerca di Dio), in questa fase saranno chiamati a restare fedeli ai desideri che Dio ha messo nel loro cuore, anche se le situazioni di vita (luoghi di vacanza, contesti diversi, relazioni nuove) possono mettere a dura prova le proprie scelte.

Atteggiamento prevalente: ACCOGLIENZA

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