domenica 23 dicembre 2007

auguri di Natale dal Papa

Cari ragazzi e ragazze dell'A.C.R.,
con grande gioia vi do il benvenuto. La vostra visita quest'oggi nella casa del Papa sta ad indicare che ormai siamo vicini alla grande festa del Santo Natale, una festa molto attesa, specialmente da voi ragazzi. A ciascuno di voi il mio affettuoso saluto, insieme a un vivo ringraziamento per i sentimenti e le preghiere che mi avete assicurato a nome dei vostri amici dell'A.C.R. e di tutta la grande famiglia dell'Azione Cattolica Italiana. Un saluto particolare rivolgo al Presidente nazionale, prof. Luigi Alici, e al Vescovo Domenico Sigalini, che ho da poco nominato Assistente generale dell'Azione Cattolica, come pure al Responsabile e all'Assistente dell'A.C.R. e ai loro collaboratori, estendendolo a tutti coloro che si curano della vostra formazione umana, spirituale ed apostolica. Mi ha fatto piacere che poco fa abbiate citato una bambina, Antonia Meo, detta Nennolina. Proprio tre giorni fa ho decretato il riconoscimento delle sue virtù eroiche e spero che la sua causa di beatificazione possa presto concludersi felicemente. Che esempio luminoso ha lasciato questa vostra piccola coetanea! Nennolina, bambina romana, nella sua brevissima vita -solo sei anni e mezzo - ha dimostrato una fede, una speranza, una carità speciali, e così anche le altre virtù cristiane. Pur essendo una fragile fanciulla, è riuscita a dare una testimonianza forte e robusta al Vangelo e ha lasciato un segno profondo nella Comunità diocesana di Roma. Nennolina apparteneva all'Azione Cattolica: oggi sicuramente sarebbe iscritta all'A.C.R.! Perciò potete considerarla come una vostra amica, un modello a cui ispirarvi. La sua esistenza, così semplice e al tempo stesso così importante, dimostra che la santità è per tutte le età: per i bambini e per i giovani, per gli adulti e per gli anziani. Ogni stagione della nostra esistenza può essere buona per decidersi ad amare sul serio Gesù e perseguirlo fedelmente. In pochi anni, Nennolina ha raggiunto la vetta della perfezione cristiana che tutti siamo chiamati a scalare, ha percorso velocemente la "superstrada" che conduce a Gesù. Anzi, come avete ricordato voi stessi, è Gesù la vera "strada" che ci porta al Padre e alla sua e nostra casa definitiva che è il Paradiso. Voi sapete che Antonia ora vive in Dio, e dal Cielo vi sta vicino: sentitela presente con voi, nei vostri gruppi. Imparate a conoscerla e a seguire i suoi esempi. Penso che anche lei sarà contenta di questo: di essere ancora "coinvolta" nell'Azione Cattolica!
Siamo a Natale e vorrei formularvi fervidi auguri di gioia e di serenità, ma permettete che, insieme a questi auguri, ne faccia un altro per tutto l'anno che tra poco inizieremo. Lo faccio prendendo spunto dal vostro *slogan* per il 2008: che possiate sempre camminare con gioia sulla strada della vita con Gesù. Lui un giorno disse: "Io sono la via" (Gv 14, 6). Gesù è la strada che conduce alla vera vita, la vita che non finisce mai. È una strada spesso stretta e in salita ma, se uno si lascia attrarre da Lui, è sempre stupenda, come un sentiero di montagna: più si sale e più è possibile ammirare dall'alto nuovi panorami, più belli e vasti. C'è la fatica del cammino, ma non si è soli: ci si aiuta a vicenda, ci si aspetta, si dà una mano a chi rimane indietro... L'importante è non smarrirsi, non perdere il sentiero, altrimenti si rischia di finire in un burrone, di smarrirsi nel bosco! Cari ragazzi, Dio si è fatto uomo per mostrarci la via, anzi, facendosi bambino, si è fatto lui stesso "via", anche per voi ragazzi: è stato come voi, ha avuto la vostra età. Seguitelo con amore, mantenendo ogni giorno la vostra mano nella sua.
Questo che dico a voi vale ugualmente per noi adulti. Auguro dunque a tutta l'Azione Cattolica Italiana di camminare unita e spedita sulla strada di Cristo, per testimoniare, nella Chiesa e nella società, che questa via è bella; è vero che richiede impegno, ma conduce alla vera gioia. Affidiamo quest'augurio, che è anche preghiera, alla materna intercessione di Maria, madre della speranza, Stella della speranza. Lei che ha atteso e preparato con trepidazione la nascita del suo Figlio Gesù, aiuti anche noi a celebrare il prossimo Natale in un clima di profonda devozione e intima gioia spirituale.
Accompagno i miei più cari auguri con una speciale Benedizione Apostolica per voi, qui presenti, per i vostri cari e per l'intera famiglia dell'Azione Cattolica.
Buon Natale!
BENEDICTUS PP. XVI

HO QUALCOSA DA DIRTI

Ho qualcosa da dirti
Due lettere a un prete e a un laico
di: Francesco Lambiasi, Luigi Alici

Un laico scrive a un prete e un vescovo a un laico. Con taglio diretto, personale si narra il sentimento cristiano di stupore e gratitudine di fronte al mistero insondabile dell’amore del Padre.

Dalla bellezza della chiamata, al mistero dell’eucaristia, al segno misericordioso della penitenza e della riconciliazione.

Ma esiste uno stile “giusto” nelle relazioni tra preti e laici? Queste due lettere rinnovano corresponsabilità, comunicazione e speranza. Per coltivare una profondità interiore che nasce da un buon rapporto con se stessi e da una vita di comunione. Per essere, infine, lanterne e scintille. In un unico abbraccio: cielo e terra, eternità e storia.
Prezzo: € 6.50 Pagine: 88 Anno: 2007 Formato: 11,5x18,5
Testo consigliato a... GIOVANI, ADULTI, EDUCATORI

IN DIOCESI €. 5,00


venerdì 21 dicembre 2007

OFFERTA DI NATALE, EDITORIA ADULTI

In questi anni il Settore Adulti di Azione Cattolica ha pubblicato agili volumi nella collana "Argomenti" che riprendono temi e sollecitazioni sulla condizione laicale adulta.
Queste pubblicazioni sono state suggerite, a più riprese, come occasioni integrative del percorso formativo degli adulti e come possibilità di far conoscere la proposta di Azione cattolica ai tanti adulti delle nostre comunità parrocchiali che non aderiscono all’Ac o neanche la conoscono.
È del 2007 il volume
Per una vita adulta
Spunti, riflessioni e piste operative per "dare forma" alla vita di ogni giorno
p. 112 - € 9,00
Spunti per la formazione di un laicato adulto: persone che continuano a cercare, interrogarsi, crescere, capaci di lavorare per l’unità in ascolto di tutti.
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se acquisti Per una vita adulta puoi avere gli altri 17 volumi della collana Argomenti pagando solo € 39,00 invece di € 127,00!!!
Volumi della collana:

Raccontare gli adulti, gli adulti si raccontano, p. 320, € 15,00
Unità, diversità, dialogo. A venticinque anni dalla morte di Giorgio La Pira per una rinnovata lettura teleologica della storia, p. 90, € 7,00
Se mi cambia il lavoro. Lavoro e volontariato: le nuove frontiere, p. 96, € 8,00
Adulti da educare, adulti educatori. Prospettive per la formazione e l’impegno educativo degli adulti verso i ragazzi,
p. 192, € 8,00
Con cuore e mani di donne. Dignità, condivisione e consapevolezza per partecipare al cambiamento, p. 128, € 8,00
Nuovi stili di vita nel tempo della globalizzazione, p. 96, € 6,50
Immigrazione: lavoro e dignità della persona, p. 84, € 7,50
Quando la profezia si fa progetto. Per sperare nel nuovo millennio, p. 104, € 7,50
Dalla scelta religiosa: la formazione sociale, p. 176, € 8,00
Risorsa laicale nei grandi cambiamenti. Adulti di Ac e rinnovamento, p. 128, € 6,50
Nuovo lessico familiare. La famiglia si racconta, p. 128, € 6,50
In vista del bene comune. Adulti, formazione e dottrina sociale, p. 184, € 7,00
Da nomadi a pellegrini. Diventare adulti nella fede, p. 96, € 6,00
Nel servizio la gioia, p. 148, € 8,00
In umiltà e fervore. Perché fare Ac oggi, da adulti, p. 232, € 6,50
Generazione "a Diogneto". Adulti alle soglie del terzo millennio, p. 108, € 5,50
Anziani costruttori di futuro. Responsabili nella Chiesa e nella società, p. 110, € 5,50

S.Natale 2007


Auguri a te, che sei curioso di pagine e di idee.
Il Natale sia sereno e fecondo, il nuovo anno si affacci con il suo carico di giorni da abitare con passione.







Rallegriamoci tutti nel Signore
perché è nato nel mondo il Salvatore.

Oggi la vera pace è scesa a noi dal cielo.
Per il Santo Natale,
vogliamo farci i più caldi auguri.


Che sia una festa vera,
che sappiamo accogliere
Dio che si fa uomo
e riconoscerlo nei poveri, negli ultimi.



Che sia una festa di pace,
quella pace che si costruisce
con l’Amore nel quotidiano.

Tanti auguri di Buon Natale
e Felice Anno Nuovo!

domenica 16 dicembre 2007

GENNAIO MESE DELLA PACE

Per annunciare la pace avete scelto le strade. Non i pulpiti delle chiese. Non i palchi delle piazze. Non le tribune dei teatri. C’è un antico sapore di Vangelo in questo stile: «Strada facendo, predicate che il regno dei cieli è vicino». «Strada facendo».Come per dire che qui in terra la pace è un itinerario sempre incompiuto e mai un traguardo completamente raggiunto. «Strada facendo». Quasi per dire che il cantiere della pace vera fer ve là dove si snoda il traf fico della vita quotidiana e povera. Non nelle cancellerie dei potenti. «Strada facendo». Quasi per invitare tutti i poveri, gettati sul lastrico dai soprusi dei ricchi, a non lasciarsi espropriare dell’unico bene di cui possono ancora disporre.




don Tonino Bello, Il volto della Pace



Genitori per... schede per un percorso genitori

Le schede che seguono hanno l’intento di dare sostegno e forma alle realtà parrocchiali e diocesane che hanno iniziato o hanno intenzione di cominciare un percorso con i genitori dei ragazzi dell’ACR.
Chi ha già avviato una proposta rivolta alle famiglie dei ragazzi può trovarvi materiali e spunti; chi deve ancora cominciare vi può trovare un incentivo a intraprendere il percorso.
Lo scopo non è quello di fare una delle tante “scuole per genitori”, ma di fare una prima proposta cristiana a dei genitori.
La realtà degli adulti di ogni parrocchia è chiamata a collaborare insieme agli educatori per un progetto comune: in prima battuta rendere partecipi e informare le famiglie dell’itinerario proposto ai ragazzi, ma anche sostenere l’essere genitori, suscitare atteggiamenti di confidenza e riscoperta della propria dimensione di fede, in quanto adulto e genitore, avvicinare e ri-avvicinare alla vita della comunità cristiana. Un’azione educativa che coinvolga l’intera Associazione nel progetto e nella proposta concreta di occasioni ed esperienze di crescita e di incontro.
L’aggancio con la realtà degli adulti può diventare, con il tempo e nella fraternità, un annuncio e una proposta di vita e di fede più matura, un cammino di AC più strutturato con possibilità di maggiori approfondimenti.
LE SCHEDE SONO DISPONIBILI ALL'INDIRIZZO
http://www.azionecattolica.it/aci/famiglia

LA FAMIGLIA, VIA DELLA PACE

La principale agenzia di pace che esiste su questa terra è la famiglia: “Dove mai l’essere umano in formazione potrebbe imparare a gustare il sapore genuino della pace meglio che nel nido originario che la natura gli prepara? Il lessico familiare è un lessico di pace; lì è necessario attingere sempre per non perdere l’uso del vocabolario della pace. Nell’inflazione dei linguaggi, la società non può perdere il riferimento a quella grammatica che ogni bimbo apprende dai gesti e dagli sguardi della mamma e del papà, prima ancora che dalle loro parole”.
Sono parole di Papa Benedetto XVI. Le scrive nel Messaggio per la quarantunesima Giornata mondiale della pace, che ha per tema appunto “Famiglia umana, comunità di pace”. È un “no” agli attacchi alla famiglia basata sul matrimonio tra uomo e donna. Ma non solo, si parla della corsa al riarmo nucleare e del funesto commercio delle armi; ancora, della norma giuridica che deve fondarsi sulla norma morale naturale, del saccheggio delle fonti energetiche dei paesi poveri e decisioni unilaterali e affrettate a tutela dell’ambiente che rischiano di porre nuove ipoteche sulla pace e di gettare ombre cupe sul futuro del mondo.Messaggio che parte da un punto ben preciso: tutto ciò che contribuisce a indebolire la famiglia fondata sul matrimonio di un uomo e una donna, ciò che direttamente o indirettamente ne frena la disponibilità all’accoglienza responsabile di una nuova vita, ciò che ne ostacola il diritto ad essere la prima responsabile dell’educazione dei figli, costituisce un oggettivo impedimento sulla via della pace. E chi anche inconsapevolmente osteggia l’istituto familiare rende fragile la pace nell’intera comunità nazionale e internazionale minacciando la pace nel mondo.
È dunque nel parallelismo tra famiglia naturale e famiglia umana che si inserisce e si sviluppa la riflessione di Papa Benedetto. È nella famiglia che si fa esperienza di giustizia e amore, di accoglienza e di perdono; per questo la comunità umana non può fare a meno del servizio che rende la famiglia.La pace poi ha anche bisogno di una legge comune, che aiuti la libertà ad essere veramente se stessa, anziché cieco arbitrio; e che protegga il debole dal sopruso del più forte. Nella famiglia dei popoli – scrive il Papa – si verificano molti comportamenti arbitrari, sia all’interno dei singoli Stati sia nelle relazioni degli Stati tra loro. Non mancano poi tante situazioni in cui il debole deve piegare la testa davanti non alle esigenze della giustizia, ma alla nuda forza di chi ha più mezzi di lui. Occorre ribadirlo: la forza va sempre disciplinata dalla legge e ciò deve avvenire anche nei rapporti tra Stati sovrani.
Il messaggio poi non può non ribadire l’urgenza di un impegno concreto per giungere ad uno smantellamento progressivo e concordato delle armi nucleari esistenti. Preoccupa la corsa agli armamenti che non solo non sembra arrestarsi ma che vede anche Nazioni in via di sviluppo – pensa all’Africa delle guerre civili, il Papa, dove “oligarchie dominanti” rafforzano il loro dominio – destinare una quota importante del loro magro prodotto interno all’acquisto di armi. E in questa corsa, lauti guadagni giungono nelle casse dei paesi industrialmente sviluppati; e nello stesso tempo grandi divisioni e forti conflitti “gettano ombre cupe sul futuro” dell’umanità. Messaggio che diventa appello ai potenti della terra e ai leader dei paesi che siedono nel Palazzo di vetro delle Nazioni Unite: quasi continuazione di quel “mai più la guerra” che Paolo VI e Giovanni Paolo II hanno gridato con forza all’assemblea; e anticipo di quanto Papa Benedetto dirà in quell’aula a New York, il prossimo aprile.
La pace è anche difesa dell’ambiente. Il creato è stato affidato all’uomo perché lo custodisca “e lo coltivi con libertà responsabile, avendo sempre come criterio orientatore il bene di tutti”. Rispettare l’ambiente, scrive ancora il Papa “non vuol dire considerare la natura materiale o animale più importante dell’uomo. Vuol dire piuttosto non considerarla egoisticamente a completa disposizione dei propri interessi, perché anche le future generazioni hanno il diritto di trarre beneficio dalla creazione, esprimendo in essa la stessa libertà responsabile che rivendichiamo per noi”. Per Benedetto XVI le valutazioni sul futuro equilibrio ecologico devono essere fatte con prudenza, nel dialogo tra esperti e saggi, “senza accelerazioni ideologiche verso conclusioni affrettate e soprattutto concertando insieme un modello di sviluppo sostenibile, che garantisca il benessere di tutti nel rispetto degli equilibri ecologici”.
di Fabio Zavattaro

domenica 9 dicembre 2007

8 dicembre...la Festa di AC

FARE STRADA IN COMPAGNIA

«Viandante, non c’è cammino se non andando avanti. Camminando s’apre il cammino». Ogni giorno di più mi convinco che ho bisogno di camminare, conoscere e capire me stessa, il pensiero e le azioni di chi mi sta attorno, di discernere il senso di ciò che accade nel paese e nel mondo.Sento che la vita cristiana non è frutto di volontà, esercizio faticoso per la conquista del Paradiso, ma dono di grazia di una persona, Gesù Cristo, che mi chiede di seguirlo e di fare strada con Lui.Percepisco la stanchezza di una Chiesa, spesso arroccata in difesa, incapace di incontrare gli uomini e le donne donando loro parole e ragioni di speranza e mi accorgo che questo dipende anche dalla mia superficialità e dalla mia pigrizia.Ogni giorno mi chiedo: cosa cerco? Perché cammino? Vale la pena di continuare? E ogni mattina sono costretta a scegliere se “camminare o lasciarmi vivere”.La strada da sola però diventa dura. È piena di difficoltà, insicurezze, bivi, imprevisti… Ma non è mai stata data da sola. Anzi, a nessuno è chiesto di fare il navigatore solitario e l’eroe impavido. Dio ci ha posti dentro una comunità, con delle sorelle e dei fratelli concreti con cui spezzare il pane duro della strada.
Perché la vita insieme diventa il segno efficace di una compagnia più grande. «Andate! Io sono con voi». «Dove due o tre…»: la presenza di Gesù anzitutto. E con Lui si acquista una compagnia vasta come il mondo dei fratelli. Fare strada in compagnia è la condizione di ogni credente. Ma concretamente, con quali strumenti… qui dove vivo, nella quotidianità di quello che faccio…La vita insieme in Azione Cattolica ha la pretesa di diventare il luogo, lo strumento semplice e accessibile a tutti, bambini, ragazzi, giovani e adulti, del “fare strada in compagnia”.Oggi, in questo nostro tempo, non possiamo prenderci il lusso di rifiutare o tardare di un solo attimo nel dare quella testimonianza d’amore che ci è chiesta da donne e uomini, sempre più disorientati e soli. Il cammino di gruppo e la condivisione associativa possono diventare una «circolazione d’aria continua e violenta» per impedire di carbonizzarci lentamente sotto le ceneri dell’individualismo e della paura o di vegetare per pigrizia o rassegnazione.
È la fretta della realizzazione del suo Regno (venga il tuo regno) e dell’annuncio del Vangelo fino agli estremi confini della Terra che ci chiede anche quest’anno di “darci dentro” per organizzare gli strumenti del “nostro fare strada in compagnia”. Le relazioni, che nella libertà diventano in Ac legami stabili, duraturi, sono il segno tangibile di una responsabilità verso ciascuno e verso tutti. Aderire all’Azione Cattolica dà forma e rende visibile il sì all’uomo, a Dio e alla sua Chiesa che coinvolge non una parte della vita, un’età, un momento ma che la rende feconda e degna di essere sempre vissuta.E allora buona strada. Insieme però!
di Francesca Zabotti