domenica 9 dicembre 2007

8 dicembre...la Festa di AC

FARE STRADA IN COMPAGNIA

«Viandante, non c’è cammino se non andando avanti. Camminando s’apre il cammino». Ogni giorno di più mi convinco che ho bisogno di camminare, conoscere e capire me stessa, il pensiero e le azioni di chi mi sta attorno, di discernere il senso di ciò che accade nel paese e nel mondo.Sento che la vita cristiana non è frutto di volontà, esercizio faticoso per la conquista del Paradiso, ma dono di grazia di una persona, Gesù Cristo, che mi chiede di seguirlo e di fare strada con Lui.Percepisco la stanchezza di una Chiesa, spesso arroccata in difesa, incapace di incontrare gli uomini e le donne donando loro parole e ragioni di speranza e mi accorgo che questo dipende anche dalla mia superficialità e dalla mia pigrizia.Ogni giorno mi chiedo: cosa cerco? Perché cammino? Vale la pena di continuare? E ogni mattina sono costretta a scegliere se “camminare o lasciarmi vivere”.La strada da sola però diventa dura. È piena di difficoltà, insicurezze, bivi, imprevisti… Ma non è mai stata data da sola. Anzi, a nessuno è chiesto di fare il navigatore solitario e l’eroe impavido. Dio ci ha posti dentro una comunità, con delle sorelle e dei fratelli concreti con cui spezzare il pane duro della strada.
Perché la vita insieme diventa il segno efficace di una compagnia più grande. «Andate! Io sono con voi». «Dove due o tre…»: la presenza di Gesù anzitutto. E con Lui si acquista una compagnia vasta come il mondo dei fratelli. Fare strada in compagnia è la condizione di ogni credente. Ma concretamente, con quali strumenti… qui dove vivo, nella quotidianità di quello che faccio…La vita insieme in Azione Cattolica ha la pretesa di diventare il luogo, lo strumento semplice e accessibile a tutti, bambini, ragazzi, giovani e adulti, del “fare strada in compagnia”.Oggi, in questo nostro tempo, non possiamo prenderci il lusso di rifiutare o tardare di un solo attimo nel dare quella testimonianza d’amore che ci è chiesta da donne e uomini, sempre più disorientati e soli. Il cammino di gruppo e la condivisione associativa possono diventare una «circolazione d’aria continua e violenta» per impedire di carbonizzarci lentamente sotto le ceneri dell’individualismo e della paura o di vegetare per pigrizia o rassegnazione.
È la fretta della realizzazione del suo Regno (venga il tuo regno) e dell’annuncio del Vangelo fino agli estremi confini della Terra che ci chiede anche quest’anno di “darci dentro” per organizzare gli strumenti del “nostro fare strada in compagnia”. Le relazioni, che nella libertà diventano in Ac legami stabili, duraturi, sono il segno tangibile di una responsabilità verso ciascuno e verso tutti. Aderire all’Azione Cattolica dà forma e rende visibile il sì all’uomo, a Dio e alla sua Chiesa che coinvolge non una parte della vita, un’età, un momento ma che la rende feconda e degna di essere sempre vissuta.E allora buona strada. Insieme però!
di Francesca Zabotti

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