domenica 2 novembre 2008

SUSSIDI AVVENTO 2008


Puntuali come ogni anno le proposte dell'AC e dell'editrice AVE per accompagnare quotidianamente il tempo di Avvento.
Eccoli in dettaglio:
DOMENICO SIGALINI, Dio non ci abbandona mai - Nuove meditazioni per l'AvventoBrevi riflessioni per ogni giorno del Tempo di Avvento fino al 25 dicembre. Un libro per riflettere e pregare, per chi sceglie di mettersi in ginocchio e di lasciarsi scomodare il cuore (€ 6,00).
Tutti ti cercano 1 - Sussidio per ragazzi dai 6 agli 11 anniUn sussidio di accompagnamento personale alla preghiera quotidiana in attesa del Natale. Il testo offre indicazioni per la preghiera e l'impegno di vita cristiana con la possibilità di colorare, ritagliare, scrivere... (€ 3,50).

Tutti ti cercano 2 - Sussidio per ragazzi dai 12 ai 14 anniUn sussidio di accompagnamento personale alla preghiera quotidiana in attesa del Natale, per arrivarci con il cuore allenato all'ascolto e gli occhi attenti di chi vuole esser presente al Suo arrivo (€ 3,50).

Parlerò al tuo cuore - Sussidio di preghiera per Giovani e Giovanissimi Attraversare i giorni dell'Avvento come viandanti verso la promessa che si compie. Il libro è suddiviso in sezioni (ascolto, leggo la vita, prego, annuncio) (€ 3,50).

domenica 8 giugno 2008

GUIDE ACR 2008-2009

Pronti anche i sussidi per i gruppi ACR

per l'anno associativo 2008-2009.




La guida per gli educatori si intitola ... Mi basti TU! (proposta per i tre archi d'età 6-8, 9-11, 12-14) e serve, con la sua tipica ed originale mediazione, le tre dimensioni fondamentali dell'Iniziazione Cristiana: la dimensione catechistica, caritativa e liturgica. Aiuta a vivere nella e con la comunità il cammino di apprendistato globale di vita cristiana, con una precisa progettualità e metodologia educativa. La Guida è venduta insieme all'Agenda "Orario continuato" e a "Formato Famiglia".





L'agenda per l'educatore Orario continuato racconta quest'anno l'impegno costante di ogni educatore e la profondità, l'essenzialità del nostro cammino di cristiani dietro al Signore. Si tratta di uno strumento personale che giorno per giorno suggerisce riflessioni e idee per sperimentare, insieme ai ragazzi, la bellezza di un percorso fatto con altri educatori, inviati ad annunciare il Vangelo ai più piccoli come comunità e non come singoli. Il prezioso strumento di lavoro è arricchito di schede di approfondimento tematico (sulle tracce dei ragazzi; in ascolto della Parola di Dio; per essere educatori; spiritualità dell'educatore).





Formato Famiglia è un agile strumento attraverso cui l'AC propone alle famiglie dei ragazzi di condividere le finalità del cammino Acr dell'anno, presentando il brano biblico ed una panoramica del percorso formativo con riflessioni e domande utili ai genitori.












Anche quest'anno l'offerta formativa si arricchisce di una guida per i Piccolissimi, con schede per educatori dei bambini di 4 e 5 anni. Sollecitata dalle scelte della Chiesa Italiana e dalle numerose esperienze già attuate in diverse associazioni diocesane, l’AC ha riflettuto a lungo sulla possibilità di realizzare una proposta formativa rivolta a questa particolare fascia d’età, ritenendo importante proporre tutta la bellezza e la ricchezza di un’esperienza associativa che si affianchi all’azione formativa che già ricevono dall’annuncio di fede fatto dai genitori. Una specifica attenzione educativa, un cammino di fede “a loro misura” che, tenendo conto delle inclinazioni naturali dei piccoli alla novità, alla scoperta e allo stupore, abbia come fine ultimo l’introduzione al Mistero di Cristo e l’inserimento progressivo nella comunità cristiana, mediante l’acquisizione di atteggiamenti semplici, ma finalizzati alla loro graduale crescita nella fede. Il cammino dei piccolissimi si articola secondo tre obiettivi: offrire un primo annuncio del Mistero di Cristo; proporre un’esperienza di gruppo a misura della loro età; accompagnarli, insieme alle famiglie, a fare esperienza della comunità cristiana.

I sussidi si possono già ordinare presso l'incaricato-ave diocesano.

mercoledì 28 maggio 2008

Franco Miano è il nuovo presidente Ac

È Franco Miano il nuovo presidente nazionale dell'Azione Cattolica Italiana: la nomina, da parte del Consiglio permanente della Cei, è stata ufficializzata oggi. Già vicepresidente nazionale per il Settore Adulti nel triennio 2005/2008, sposato con due figli, ha 47 anni e abita a Pomigliano d'Arco (diocesi di Nola). A Franco gli auguri e l'abbraccio caloroso di tutta l'associazione!
le dichiarazioni del nuovo presidente
Esprimo la mia profonda gratitudine al Consiglio nazionale dell’Azione Cattolica e ai Vescovi italiani, a cui l’Azione Cattolica è legata da un rapporto di diretta collaborazione, per la fiducia riposta nella mia persona affidandomi un servizio che spero di onorare, nonostante i miei limiti personali, con l’aiuto del Signore, che guida i passi dell’uomo e ne sorregge il cammino.
Accolgo questo impegno ponendomi nel solco fecondo della lunga storia dell’associazione e della sua viva tradizione desiderando continuare l’opera dei miei predecessori e in particolare di Luigi Alici con cui ho avuto la gioia e il privilegio, insieme agli altri carissimi membri (laici, sacerdoti, vescovi) della presidenza degli ultimi tre anni, di poter collaborare.
Penso, con affetto e commozione, a tutte le persone della nostra Azione Cattolica, bambini, ragazzi, giovanissimi, giovani, adulti più o meno giovani, impegnati in parrocchie, paesi e città dell’intera e varia Italia. Immagino di stringerle in unico grande e forte abbraccio dicendo a ciascuno che il suo contributo è sempre più importante e prezioso per rendere la nostra associazione ancora più bella e più pronta a muovere i suoi passi, insieme a tutta la Chiesa, nella piena collaborazione con i Pastori, al fine dell’annuncio del Vangelo all’uomo di oggi.
Ci sorregge l’insegnamento di Benedetto XVI. È ancora vivo nel cuore di tutti il ricordo bellissimo dell’incontro nazionale dello scorso 4 maggio a Piazza san Pietro con il Santo Padre.
L’AC desidera essere sempre più disponibile nel suo «servizio alla Chiesa», come le ha chiesto quel giorno Benedetto XVI, rispondendo alla «chiamata alla santità» nelle forme consone alla «vocazione laicale» : una santità, come affermava ancora il Santo Padre, «certamente possibile se l’Azione Cattolica continuerà a mantenersi fedele alle proprie profonde radici di fede, nutrite da un’adesione piena alla Parola di Dio, da un amore incondizionato alla Chiesa, da una partecipazione vigile alla vita civile e da un costante impegno formativo» se saprà continuare a «ricercare con coraggio sintesi sempre nuove fra l’annuncio della salvezza di Cristo all’uomo del nostro tempo e la promozione del bene integrale della persona e dell’intera famiglia umana».
In questa direzione, nella linea del Manifesto al Paese diffuso per l’anno del 140° dell’associazione, l’Azione Cattolica si pone «al servizio dell’uomo per onorare la dignità personale con i suoi valori irrinunciabili, a cominciare dalla vita e dalla pace, dalla famiglia e dall’educazione, per camminare accanto a tutti e a ciascuno, a tessere insieme una trama viva di relazioni fraterne». Ciò significa spendersi «in favore del bene comune, attraverso l’educazione alla responsabilità personale, all’impegno pubblico, al senso delle istituzioni, alla partecipazione, alla democrazia» (I cattolici italiani tra piazze e campanili, Manifesto dell’Azione Cattolica al Paese) e proseguire il percorso, intrapreso negli ultimi trienni, di collaborazione al «prezioso lavoro del Progetto culturale» (omelia del cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza Episcopale italiana, 4 maggio 2008), che l’AC, attraverso i suoi strumenti, le sue iniziative locali e nazionali, la sua vita ordinaria, intende diffondere e radicare sempre più nella quotidianità delle comunità ecclesiali locali e delle realtà del nostro territorio.
In questo cammino non siamo soli. «Ci accompagnano - come ci ricordava il Santo Padre - i nostri «santi» e «tante altre figure che hanno avuto ruoli significativi» nella storia dell’Associazione. Anche per questo mi pare bello concludere riprendendo quanto Vittorio Bachelet ebbe a dire nel momento in cui fu nominato presidente nel 1964: «L’Azione Cattolica vorrebbe aiutare gli italiani ad amare Dio e ad amare gli uomini. Essa vorrebbe essere un semplice strumento attraverso il quale i cattolici italiani siano aiutati a vivere integralmente e responsabilmente la vita della Chiesa; e insieme a vivere con pieno rispettoso impegno cristiano la vita della comunità temporale e della convivenza civile»(Scritti ecclesiali p. 1064)
28 maggio 2008
Franco Miano

giovedì 22 maggio 2008

Saluto del Presidente Roberto Ginesi al nuovo consiglio diocesano.

In questo mio primo discorso, o saluto al consiglio, vorrei partire dai ringraziamenti: si ringrazia il Signore perché è a Lui che dobbiamo tutto. Dobbiamo ringraziarlo per questi tre anni passati in cui sentiamo che l’associazione è cresciuta e segno di questo sono gli amici che fanno parte del consiglio per la prima volta o che rientrano: Beatrice, Alessandro, Annalisa, Sara, Paolo, Mauro, Stefano, Claudia, Riccardo, Giovanni, Paola, Alessio. A ciascuno di voi va il mio ringraziamento e il mio benvenuto.
Ringrazio Piero a nome mio, di don Mariano e di tutti gli altri amici che erano già nell’altro consiglio. Grazie per averci insegnato, dimostrandocelo concretamente che “la Provvidenza aiuta, la Provvidenza non abbandona mai” e grazie di essere ancora qui.

L’uscire da sé.
Vorrei condividere con voi alcuni pensieri che mi ha suscitato in questi giorni la lettura degli scritti di fratel Arturo Paoli che idealmente ci ha guidato nella scorsa assemblea con il tema dell’ospitalità o accoglienza. Questo tema verrà da noi ripreso, approfondito fino a che diventerà il nostro modo di essere. Ma il punto di partenza del discorso di Paoli può essere riassunto nella frase: uscire da sé.
Uscire da sé: a questo vorrei legare quattro parole (già dette, già sentite) che però hanno grande importanza come persone e come aderenti dell’Azione Cattolica: formazione, partecipazione, accoglienza e sinodalità.
Uscire da sé significa liberarsi del proprio io-egoista e andare incontro all’altro/a. Paoli in “Quel che muore, quel che nasce” dice che per prima cosa Gesù andò nel deserto (e questo periodo quaresimale ce lo ricorda) e prima di andare incontro agli altri nella sua missione digiunò, come se perdere il legame di dominio, di possesso che l’uomo ha sul cibo fosse il primo passo per perdere la propria attitudine a essere padrone. Solo in questa passività, che è la suprema attività, trova la leggerezza necessaria per andare incontro all’altro, pronto ad accoglierlo.
Perché allora la formazione? L’AC fa della formazione uno dei suoi compiti principali ma deve essere chiara una cosa: solo attraverso la Parola di Dio, la lettura ed il confronto con i fratelli si cresce come persone. Quello che sembrerebbe un arricchimento personale deve essere però uno svuotamento della persona: tanto più conosciamo e aumentiamo la nostra consapevolezza, tanto più, secondo l’esempio di Gesù che dicevamo prima, ci dobbiamo sentire leggeri, poveri. Questa è la formazione che porta ad uscire da sé.
Lo stesso don Milani, che praticamente considerava insegnare ed evangelizzare la stessa cosa, diceva in “Lettera a una professoressa” estremizzando: “dicesi maestro chi non ha altri interessi culturali al di fuori della scuola”, per far capire che la formazione è servizio e che c’è il rischio anche fra noi cristiani di innamorarsi della propria cultura.
Dicevo prima partecipazione, senza la quale non esiste l’associazione. Essa deve essere però uno stile di vita. Sempre don Milani diceva “I care”: mi interessa, mi sta a cuore. Significa sentirsi responsabili, coinvolti e sicuramente questo aspetto all’AC non è mai mancato. La partecipazione è strettamente legata all’uscire da sé, anche fisicamente: ci costa fatica spostarci, incontrarci, organizzare, esserci, però è il modo per non rintanarci in noi stessi. L’AC dà tante possibilità per incontrare gli altri e per formarsi, dal livello parrocchiale a quello nazionale, però dobbiamo sfruttarle di più.
Penso alla realtà dei nostri paesi, così piccoli: come può un giovane trovare attraente avere come orizzonte di vita solo la propria parrocchia quando invece sente il bisogno di conoscere il mondo, di incontrare persone, di uscire da sé appunto? Anche in questo l’associazione aiuta.
Ancora: il tema sul quale abbiamo riflettuto in assemblea: l’accoglienza, come viverla in primis nell’AC? Intanto è mio compito creare nel consiglio un ambiente accogliente in cui ogni persona possa mettere a frutto i propri carismi. Per fare questo mi dovrò assicurare che ciascuno si senta libero di dire la propria opinione, ascoltato e mai giudicato, invogliato a condividere con tutti un’idea che ha avuto. Ricordiamoci anche che è importante la correzione fraterna quindi ditemi se qualcosa non va.
Nelle nostre associazioni, e mi rivolgo in particolare ai presidenti parrocchiali, sia vostra cura creare una casa accogliente. Nella mia esperienza, il nostro gruppo veniva etichettato in paese come “gruppo chiuso”, eppure mi chiedevo io non voglio escludere nessuno, saranno solo pregiudizi. Poi ripensando a come mi comportavo posso dire che se arrivava una persona nuova ero contento perché eravamo uno in più, ma indifferente alla persona stessa, a chi fosse, perché fosse lì,… insomma non facevo niente perché l’altro si sentisse accolto, amato.
Dobbiamo cambiare il nostro atteggiamento da passivo ad attivo, dobbiamo essere noi a fare il primo passo verso gli altri e non aspettarci che siano gli altri a farlo. Qui l’uscire da sé raggiunge la sua massima espressione. Sempre fratel Arturo Paoli in “La forza della leggerezza” dice: “l’amore non è una forza che va da me verso gli altri: quella è beneficenza, l’amore è accettazione dell’altro”.
Infine una declinazione dell’uscire da sé è la sinodalità. La chiesa, lo sappiamo, o è sinodale o non è chiesa. Cammina insieme, è un popolo che va incontro al Signore. L’Azione Cattolica non andrà mai per conto suo. Ha tanti aderenti: ma siamo tutti un sottoinsieme di un insieme più grande. In questo la presidenza di Piero è stata esemplare: dobbiamo continuare e aumentare la collaborazione con i vari uffici diocesani per la pastorale. L’AC sia sempre un mezzo, mai un fine dell’essere cristiani. Il nostro statuto ci ricorda che “il fine è la comunione”, teniamolo sempre in mente. Se qualcuno in parrocchia vi chiedesse che senso ha essere dell’Azione Cattolica, ricordategli che non si può essere cristiani da soli.
Per coloro che entrano per la prima volta nel consiglio e si chiedono: cosa devo fare io? Qual è il mio ruolo? Rispondo con quel passo del Vangelo di Giovanni in cui due discepoli del Battista chiedono a Gesù: “Maestro, dove abiti?” e Gesù dice loro: “Venite e vedrete”. Serve una predisposizione d’animo, affidarsi al Signore e “camminando s’apre cammino”. Le cose si capiscono facendone esperienza diretta; diceva Paola Bignardi esperienzialità è dal fare al dire.
Il primo compito del consiglio sia essere unito nella preghiera. Do un impegno a ciascuno di voi: dite ogni giorno una preghiera per la nostra associazione, perché ognuno porti avanti il proprio impegno da servo inutile sì, ma operoso.

Affidiamoci a Maria, nostra Patrona, ci benedica e interceda per noi.
Roberto Ginesi

Manciano, 2 marzo 2008.

giovedì 15 maggio 2008

ITINERARIO FORMATIVO GIOVANISSIMI 2008 - 2009


Stavolta mi butto!
Guida Educatori Giovanissimi 2008-2009
di: Azione Cattolica Italiana
curato da: Giovanni Panozzo
Nella collana Itinerari Formativi
(in vendita con il Testo Personale Giovanissimi Fatti vivo! e un dvd)

Stavolta mi butto! Non è il ritornello di una celebre canzone di tanti anni fa, ma un invito a mettersi in gioco, a credere, a fidarsi, anzi, af-fidarsi, perché sotto non c’è il vuoto, non c’è il nulla, ma la pienezza di vita!
Anche se non ti è tutto chiaro, buttati: non cadrai in un abisso, ma nelle mani di Dio! “Stavolta mi butto” è la frase che tante volte ci siamo detti prima di lanciarci in una nuova avventura. O forse la frase che avremmo voluto dire, ma che non siamo riusciti a pronunciare per troppa paura...
Prezzo: € 13.50 Pagine: 160 Anno: 2008 Formato: 15x21
Testo consigliato a...
Giovani
Educatori

ITINERARIO FORMATIVO GIOVANISSIMI 2008 - 2009


Fatti vivo!
Testo per la formazione personale dei giovanissimi 2008-2009
di: Azione Cattolica Italiana
curato da: Giovanni Panozzo
altri autori e curatori...
Nella collana Itinerari Formativi
Vignette di Roberto Battestini; regia del dvd di Giovanni Panozzo.


Un libro pensato per finire in tasca allo zaino di ogni adolescente. Pagine organizzate mese per mese, da ottobre a settembre, in sezioni: ascolto (la chiacchierata colloquiale di un prete su un brano del Vangelo di Marco), leggo la vita (una testimonianza diretta di un ragazzo, con dubbi e domande), prego (uno spazio di colloquio diretto con il Signore) e contemplo (un impegno da assumere).
L’incontro con Gesù, Signore della vita, non lascia mai indifferenti. Ci invita dolcemente a interrogarci, ci chiama a conversione, ci provoca a una decisione. È quello che è accaduto ai tanti, incontrati lungo le strade polverose della Palestina di oltre duemila anni fa; è quanto continua ad accadere a tanti, lungo i secoli e a tutte le latitudini; è quanto vorremmo che accadesse a te, aiutato dalla parola del Vangelo, parola di vita e di libertà, scorrendo queste pagine.
Fatti vivo, un modo colloquiale per dirsi: prolunghiamo nel tempo la comunione che scaturisce da un incontro. Permetti al Signore di parlarti, lasciati condurre per mano dalla sua parola dolce e forte, lasciati sospingere verso gli orizzonti ampi della missione, fidandoti di Lui e del suo Amore che non passa.


SCARICA L'ESTRATTO DEL LIBRO

Prezzo: € 4.00 Pagine: 80 Anno: 2008 Formato: 15x21

Testo consigliato a...
Giovani
Educatori

SALMETTI A FUMETTI


Un modo originale ed efficace per accostare piccoli e grandi ad alcune tra le più belle pagine dell’Antico Testamento. E anche un pensiero simpatico per ricordare un battesimo, una comunione, una cresima…
ogni testo:
Prezzo: € 1.00 Pagine: 16 Anno: 2008 Formato: 7x10
Testo consigliato a...
Giovani
Ragazzi
Educatori